F31 XX. ‖ LE RICORDANZE. p. 143

Da wikileopardi.

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144 È deserta. Ove sei che più non odo
145 La tua voce sonar, siccome un giorno,
146 Quando soleva ogni lontano accento
147 Del labbro tuo, ch’a me giungesse, il volto
148 Scolorarmi? Altro tempo. I giorni tuoi
149 Furo, mio dolce amor. Passasti. Ad altri
150 Il passar per la terra oggi è sortito,
151 E l’abitar questi odorati colli.
152 Ma rapida passasti; e come un sogno
153 Fu la tua vita. Ivi danzando; in fronte
154 La gioia ti splendea, splendea ne gli occhi
155 Quel confidente immaginar, quel lume
156 Di gioventù, quando spegneali il fato,
157 E giacevi. Ahi Nerina! In cor mi regna
158 L’antico amor. Se a feste anco talvolta,
159 Se a radunanze io movo, infra me stesso
160 Dico: o Nerina, a radunanze, a feste
161 Tu non ti acconci più, tu più non movi.
162 Se torna maggio, e ramoscelli e suoni
163 Van gli amanti recando a le fanciulle,
164 Dico: Nerina mia, per te non torna
165 Primavera giammai, non torna amore.
166 Ogni giorno sereno, ogni fiorita
167 Piaggia ch’io miro, ogni goder ch’io sento,
168 Dico: Nerina or più non gode; i campi,