F31 XXI. ǁ CANTO NOTTURNO ǁ DI UN PASTORE VAGANTE DELL'ASIA p. 150

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114 Quando tu siedi a l'ombra, sovra l'erbe,
115 Tu se' queta e contenta;
116 E gran parte de l'anno
117 Senza noia consumi in quello stato.
118 Ed io pur seggo sovra l'erbe, a l'ombra,
119 E un fastidio m'ingombra
120 La mente, ed uno spron quasi mi punge
121 Sì che, sedendo, più che mai son lunge
122 Da trovar pace o loco.
123 E per nulla non bramo,
124 E non ho fino a qui cagion di pianto.
125 Quel che tu goda o quanto,
126 Non so già dir; ma fortunata sei.
127 Ed io godo ancor poco,
128 O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.
129 Se tu parlar sapessi, io chiederei:
130 Dimmi: perchè giacendo
131 A bell'agio, ozioso,
132 S'appaga ogni animale;
133 Me, s'io giaccio in riposo, il tedio il tedio assale?

134     Forse s'avess'io l'ale
135 Da volar su le nubi,
136 E noverar le stelle ad una ad una,
137 O come il tuono errar di giogo in giogo,