M17 Inno a Nettuno d'incerto autore p. 12
NOTE.
(1) A te, Nettuno Re.
A Nettuno davasi il nome di Re da quei di Trezene. Si veda
la nota 37.
(2) Poi che per te di fresco nato, in core
Sentia gran tema.
Non ho saputo tradur meglio questo luogo ove l’originale ha
qualche difficoltà che forse vedremo tolta via nella edizione greco-
latina di quest’Inno, la qual farassi di corto.
(3) Ma t’accogliea ben tosto
La diva Terra fra sue grandi braccia, ec.
Pare che il poeta non tenga conto della favola, secondo la
quale Nettuno fu cresciuto da alcuni pastori.
(4) Ed al superbo Laomedonte alzavi
Tu de l’ampio Ilion le sacre mura.
È noto che, secondo i poeti, Nettuno fabbricò le mura di
Troja dopo essere stato discacciato dal cielo con Apolline per
aver cospirato contro Giove: e però l’autore parla dell’edifica-
mento di quelle mura dopo aver detto che Nettuno non potè vin-
cere Giove nè Minerva, della quale fa parola appresso.
(5) L’onde
Biancheggianti del pelago spingesti
Contr’Ilio tu, ec.
Ovidio, Metamorfosi libro XI, favola 8:
= Non impune feres, rector maris inquit, et omnes
Inclinavit aquas ad avarae litora Trojae,
Inque freti formam terras convertit, opesque
Abstulit agricolis, et fluctibus obruit agros. =
(6) E tosto fuor n’uscì destrier ch’avea
Florido il crine.
Questo passo è interessante per chi ama la mitologia. È assai
celebre la contesa di cui fa qui menzione il poeta, e ne hanno
parlato, fra gli altri, Varrone presso S. Agostino, Della Città di
Dio, libro XVIII, capo 9; Cicerone nella Orazione in difesa di
L. Flacco; Plinio, libro XVI, capo XLIV; Plutarco nella Vita
di Temistocle, e nelle Simposiache libro IX, Quistione VI; Ari-