N35c III. ‖ AD ANGELO MAI, ‖ QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI ‖ DI CICERONE ‖ DELLA REPUBBLICA. p. 24

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39 Ai tetti vostri inonorata, immonda
40 Plebe successe; al vostro sangue è scherno
41 E d’opra e di parola
42 Ogni valor; di vostre eterne lodi
43 Nè rossor più nè invidia; ozio circonda
44 I monumenti vostri; e di viltade
45 Siam fatti esempio alla futura etade.

46      Bennato ingegno, or quando altrui non cale
47 De’ nostri alti parenti,
48 A te ne caglia, a te cui fato aspira
49 Benigno sì che per tua man presenti
50 Paion que’ giorni allor che dalla dira
51 Obblivione antica ergean la chioma,
52 Con gli studi sepolti,
53 I vetusti divini, a cui natura
54 Parlò senza svelarsi, onde i riposi
55 Magnanimi allegràr d’Atene e Roma.
56 Oh tempi, oh tempi avvolti
57 In sonno eterno! Allora anco immatura
58 La ruina d’Italia, anco sdegnosi
59 Eravam d’ozio turpe, e l’aura a volo
60 Più faville rapia da questo suolo.

61      Eran calde le tue ceneri sante,
62 Non domito nemico
63 Della fortuna, al cui sdegno e dolore