N35c VI. BRUTO MINORE. p. 40

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46     Spiace agli Dei chi violento irrompe
47 Nel Tartaro. Non fora
48 Tanto valor ne’ molli eterni petti.
49 Forse i travagli nostri, e forse il cielo
50 I casi acerbi e gl’infelici affetti
51 Giocondo agli ozi suoi spettacol pose?
52 Non fra sciagure e colpe,
53 Ma libera ne’ boschi e pura etade
54 Natura a noi prescrisse,
55 Reina un tempo e Diva. Or poi ch’a terra
56 Sparse i regni beati empio costume,
57 E il viver macro ad altre leggi addisse;
58 Quando gl’infausti giorni
59 Virile alma ricusa,
60 Riede natura, e il non suo dardo accusa?

61     Di colpa ignare e de' lor propri danni
62 Le fortunate belve
63 Serena adduce al non previsto passo
64 La tarda età. Ma se spezzar la fronte
65 Ne’ rudi tronchi, o da montano sasso
66 Dare al vento precipiti le membra,
67 Lor suadesse affanno;
68 Al misero desio nulla contesa
69 Legge arcana farebbe
70 O tenebroso ingegno. A voi, fra quante
71 Stirpi il cielo avvivò, soli fra tutte,