NR26 IL SOGNO. ‖ Idillio IV. p. 47

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54 Ma poco da vecchiezza si discorda
55 Il fior de l'età mia. Nascemmo al pianto,
56 Disse, ambedue; felicità non rise
57 Al viver nostro; e dilettossi il Cielo
58 De' nostri affanni. Or se di pianto il ciglio,
59 Soggiunsi, e di pallor velato il viso
60 Per la tua dipartita, e se d’angoscia
61 Porto gravido il cor; dimmi: d’amore
62 Già non favello; ma pietade alcuna
63 Del tuo misero amante in sen ti nacque
64 Mentre vivesti? Io disperando allora
65 E sperando traea le notti e i giorni.
66 Oggi nel vano dubitar si stanca
67 La mente mia. Che se una volta pure
68 Mercè ti strinse di mia negra vita,
69 Consentimi ch'io 'l sappia e mi soccorra
70 La rimembranza or che il futuro è tolto
71 A i nostri giorni. E quella: ti conforta,
72 O sventurato. Io di pietade avara
73 Non ti fui mentre vissi ed or non sono,
74 Chè fui misera anch’io. Non far querela
75 Di questa infelicissima fanciulla.
76 Per le miserie nostre e per l’amore
77 Che mi strugge, esclamai; per lo diletto
78 Nome di giovanezza e la perduta
79 Speme de i nostri dì, concedi, o cara,
80 Che la tua destra io tocchi. Ed ella in atto
81 Soave e tristo la porgeva. Or mentre
82 Di baci la ricopro, e d’affannosa
83 Dolcezza palpitando a l' anelante
84 Seno la stringo, di sudore il volto
85 Ferveva e 'l petto, ne le fauci stava
86 La voce, al guardo traballava il giorno.
87 Quando colei teneramente affissi
88 Gli occhi ne gli occhi miei, già scordi, o caro,
89 Disse, che di beltà son fatta ignuda?
90 E tu d’amore, o sfortunato, indarno
91 Ti scaldi e fremi. Or finalmente addio.
92 Nostre misere menti e nostre salme
93 Son disgiunte in eterno. A me non vivi
94 E mai più non vivrai: già ruppe il fato
95 L'amor che mi giurasti. Allor d’angoscia
96 Gridar volendo, e spasimando, e pregne