NR26 LA VITA SOLITARIA. ‖ Idillio VI. p. 49
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Idillio VI.
1 La mattutina pioggia, allor che l’ale
2 Battendo esulta ne la chiusa stanza
3 La gallinella, ed al balcon s’affaccia
4 L’abitator de’ campi, e il sol che nasce,
5 I suoi trepidi rai fra le cadenti
6 Stille tramanda, a la capanna mia
7 Dolcemente picchiando, mi risveglia;
8 E sorgo, e i lievi nugoletti, e 'l primo
9 De gli augelli susurro, e l’aura fresca,
10 E le ridenti piagge benedico;
11 Poichè voi, cittadine infauste mura,
12 Vidi e conobbi assai, dove si piglia
13 Lo sventurato a scherno; e sventurato
14 Io nacqui, e tal morrò, deh tosto! Alcuna
15 Benchè scarsa pietà pur mi concede
16 Natura in questi lochi, un giorno oh quanto
17 Verso me più cortese. E tu pur anche
18 Da i miseri ti svolgi e a la reina
19 Felicità servi, o Natura. In cielo,
20 In terra amico a gl’infelici alcuno
21 E rifugio non resta altro che il ferro.
22 Talor m’assido in solitaria parte,
23 Sopra un rialto, al margine d’un lago
24 Di taciturne piante incoronato.
25 Ivi quando il meriggio in ciel si volve,
26 La sua tranquilla imago il sol dipinge,
27 Ed erba o foglia non si crolla al vento,
28 E non onda incresparsi, e non cicala
29 Strider, nè batter penna augello in ramo,
30 Nè farfalla ronzar, nè voce o moto
31 Da presso nè da lunge odi nè vedi.
32 Tien quelle rive altissima quiete;
33 Ond’io quasi me stesso e 'l mondo obblio
34 Sedendo immoto; e già mi par che sciolte
35 Giaccian le membra mie, nè spirto o senso
36 Più le commova, e lor quiete antica
37 Coi silenzi del loco si confonda.
38 Amore amore, assai lungi volasti