R18 AL CHIARISSIMO ‖ SIG. CAVALIERE VINCENZO MONTI ‖ GIACOMO LEOPARDI p. 6

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i tripudj gli applausi le lagrime di
tutta una eccellentissima nazione su-
blimata oltre a quanto si può dire
o pensare dalla coscienza della glo-
ria acquistata, e da quell’amore in-
credibile della patria ch’è passato
in compagnia de’ secoli antichi, do-
vesse ispirare in qualsivoglia Greco,
massimamente Poeta, affetto e furo-
re onninamente indicibile e sovrumano.
Per la qual cosa dolendomi as-
sai che il sovraddetto componimento
fosse perduto, alla fine presi cuore
di mettermi, come si dice, nei pan-
ni di Simonide, e così, quanto por-
tava la mediocrità mia, rifare il
suo canto, del quale non dubito di
affermare, che se non fu maraviglio-
so, allora e la fama di Simonide fu
vano rumore, e gli scritti consu-
mati degnamente dal tempo. Di que-
sto mio fatto, se sia stato corag-
gio o temerità, sentenzierete Voi,
Signor Cavaliere, e altresì, quando