B24 COMPARAZIONE ‖ DELLE SENTENZE ‖ DI BRUTO MINORE ‖ E DI TEOFRASTO ‖ VICINI A MORTE p. 73

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ma pensano che fossero dette con arte e per
ostentazione; primieramente che modo è que-
sto di argomentare dalle parole ai fatti, e
nel medesimo tempo levar via le parole co-
me vane e fallaci? volere che i fatti menta-
no perchè si stima che i detti non suonino
allo stesso modo, e negare a questi ogni au-
torità dandoli per finti? Di poi ci hanno a
persuadere che un uomo sopraffatto da una
calamità eccessiva e irreparabile; disanimato
e sdegnato della vita e della fortuna; uscito
di tutti i desiderii, e di tutti gl’inganni del-
le speranze; risoluto di preoccupare il destino
mortale e di punirsi della propria infelicità;
nell’ora medesima che sta per dividersi eter-
namente dagli uomini, s’affatichi di correr
dietro al fantasma della gloria, e vada stu-
diando e componendo le parole e i concetti
per ingannare i circostanti, e farsi avere in
pregio da quelli che si dispone a fuggire, e
in quella terra che se gli rappresenta per o-
diosissima e dispregevole. Ma basti di ciò.
    Laddove le soprascritte parole di Bruto
s’hanno tutto giorno, si può dir, fra le ma-
ni; queste che soggiungerò di Teofrasto mo-