B24 COMPARAZIONE ‖ DELLE SENTENZE ‖ DI BRUTO MINORE ‖ E DI TEOFRASTO ‖ VICINI A MORTE p. 75

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morte si trovano mentovate da Cicerone e da
San Girolamo, e sono più divulgate: ma non
fanno a proposito. Per queste che abbiamo
veduto si risolve che Teofrasto in età di so-
pra di cent’anni; avendola spesa tutta a studia-
re e scrivere, e servire indefessamente alla
fama; ridotto, come dice Suida, all’ultimo
della vita per l’assiduità medesima dello scri-
vere; circondato da forse due mila discepo-
li, ch’è quanto dire seguaci e predicatori del-
le sue dottrine; riverito e magnificato per la
sapienza da tutta la Grecia, moriva, diciamo
così, penitente della gloria, come poi Bruto
della virtù. Le quali due voci, gloria e vir-
tù, non veramente oggi, ma fra gli antichi
sonavano appresso a poco il medesimo. E
però Teofrasto non seguitò dicendo che la
stessa gloria le più volte è opera della for-
tuna piuttosto che del valore; il che non si
poteva dire anticamente così bene come og-
gidì: ma se Teofrasto l’avesse potuto aggiun-
gere, non mancava al suo concetto nessuna
parte, che non fosse ragguagliatissimo a quel-
lo di Bruto.
    Questi tali rinnegamenti e, come dire,