B24 COMPARAZIONE ‖ DELLE SENTENZE ‖ DI BRUTO MINORE ‖ E DI TEOFRASTO ‖ VICINI A MORTE p. 82

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i libri politici o appartenenti alle leggi e qua-
si tutti quelli di metafisica. Oltre di ciò,
non che i filosofi antichi lo celebrassero per
aver veduto più di loro, anzi per questo ri-
spetto lo vituperarono e maltrattarono, e par-
ticolarmente quelli, tanto meno sottili quan-
to più superbi, i quali si compiacevano d’af-
fermare e di sostenere che il sapiente è feli-
ce per se, volendo che la virtù o la sapienza
basti alla beatitudine, quando sentivano pur
troppo bene in se medesimi che non basta,
se però avevano effettivamente o l’una o l’al-
tra di quelle condizioni. Della qual fantasia
non pare che i filosofi sieno ancora guariti,
anzi pare che sieno peggiorati non poco, vo-
lendo che ci debba menare alla felicità que-
sta filosofia presente, la quale in somma non
dice e non può dir altro, se non che tutto
il bello, il piacevole e il grande è falsità e
nulla. Ma per non dividerci da Teofrasto,
i più degli antichi erano incapaci di quel
sentimento doloroso e profondo che l’anima-
va. Teofrasto è malmenato nei libri e nelle
scuole di tutti i filosofi per aver lodato nel
Callistene quel motto: non la sapienza ma