F31 CANTO II. ǁ Sopra il monumento ‖ di Dante ‖ che si preparava in Firenze p. 29

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134 Pugnò, cadde gran parte anche di noi:
135 Ma per la moribonda
136 Italia no; per li tiranni suoi.

137     Padre, se non ti sdegni,
138 Mutato se' da quel che fosti in terra.
139 Morian per le rutene
140 Squallide piagge, ahi d’altra morte degni,
141 Gl’itali prodi; e lor fea l’aere e 'l cielo
142 E gli uomini e le belve immensa guerra.
143 Cadeano a squadre a squadre
144 Semivestiti, maceri e cruenti,
145 Ed era letto a gli egri corpi il gelo.
146 Allor, quando traean l’ultime pene,
147 Membravan questa desiata madre,
148 Dicendo: oh non le nubi e non i venti,
149 Ma ne spegnesse il ferro, e pel tuo bene,
150 O patria nostra. Ecco da te rimoti,
151 Quando più bella a noi l’età sorride,
152 A tutto il mondo ignoti,
153 Moriam per quella gente che t’uccide.

154     Di lor querela il boreal deserto
155 E conscie fur le sibilanti selve.
156 Così vennero al passo,