F31 CANTO X. ‖ Il primo amore. p. 87
43 Ed io timido e cheto ed inesperto,
44 Ver lo balcone al buio protendea
45 L’orecchio avido e l’occhio indarno aperto,
46 La voce ad ascoltar, se ne dovea
47 Di quelle labbra uscir, ch’ultima fosse;
48 La voce, ch’altro il fato, ahi, mi togliea.
49 Quante volte plebea voce percosse
50 Il dubitoso orecchio, e un gel mi prese,
51 E ’l core in forse a palpitar si mosse!
52 E poi che finalmente mi discese
53 La cara voce al core, e de’ cavai
54 E de le rote il fragorio s’intese;
55 Orbo rimaso allor, mi rannicchiai
56 Palpitando nel letto e, chiusi gli occhi,
57 Strinsi il cor con la mano, e sospirai.
58 Poscia traendo i tremuli ginocchi
59 Stupidamente per la muta stanza,
60 Ch’altro sarà, dicea, che ’l cor mi tocchi?
61 Amarissima allor la ricordanza
62 Locommisi nel petto, e mi serrava
63 Ad ogni voce il core, a ogni sembianza.
64 E lunga doglia il sen mi ricercava,
65 Com’è quando a distesa Olimpo piove
66 Malinconicamente e i campi lava.