F31 III. ‖ AD ANGELO MAI, ‖ QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI ‖ DI CICERONE ‖ DELLA REPUBBLICA. p. 40

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110 Empièr la vita di felici errori:
111 Nova speme d'Italia. O torri, o celle,
112 O donne, o cavalieri,
113 O giardini, o palagi! a voi pensando,
114 In mille vane amenità si perde
115 La mente mia. Di vanità, di belle
116 Fole e strani pensieri
117 Si componea l'umana vita: in bando
118 Gli cacciammo: or che resta? or poi che 'l verde
119 È spogliato a le cose? il certo e solo
120 Veder che tutto è vano altro che 'l duolo.

121     O Torquato, o Torquato, a noi promesso
122 Eri tu allora; il pianto
123 A te, non altro, prometteva il cielo.
124 Oh misero Torquato; il dolce canto
125 Non valse a consolarti o a sciorre il gelo
126 Onde l'alma t'avean, ch'era sì calda,
127 Cinta l'odio e l'immondo
128 Livor privato e de' tiranni. Amore,
129 Amor, di nostra vita ultimo inganno,
130 T'abbandonava. Ombra reale e salda
131 Ti parve il nulla, e 'l mondo
132 Inabitata piaggia. Al tardo onore
133 Non sorser gli occhi tuoi; mercè, non danno,