F31 III. ‖ AD ANGELO MAI, ‖ QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI ‖ DI CICERONE ‖ DELLA REPUBBLICA. p. 39

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87 A i rischi. Ahi ahi, ma conosciuto il mondo
88 Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto
89 L’etra sonante e l’alma terra e 'l mare
90 Al fanciullin, che non al saggio, appare.

91     Nostri beati sogni ove son giti
92 De l'ignoto ricetto
93 D'ignoti abitatori, o del diurno
94 De gli astri albergo, e del rimoto letto
95 De la giovane Aurora, e del notturno
96 Occulto sonno del maggior pianeta (2)?
97 Ecco svaniro a un punto,
98 E figurato è 'l mondo in breve carta,
99 Ecco tutto è simìle, e discoprendo,
100 Solo il nulla s'accresce. A noi ti vieta
101 Il vero appena è giunto,
102 O caro immaginar; da te s'apparta
103 Nostra mente in eterno; a lo stupendo
104 Poter tuo primo ne sottraggon gli anni,
105 E il conforto perì de’ nostri affanni.

106     Nascevi a' dolci sogni intanto, e 'l primo
107 Sole splendeati in vista,
108 Cantor vago de l'arme e de gli amori
109 Che in età de la nostra assai men trista