F31 III. ‖ AD ANGELO MAI, ‖ QUAND’EBBE TROVATO I LIBRI ‖ DI CICERONE ‖ DELLA REPUBBLICA. p. 42

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157 Stanca ed arida terra,
158 Scese nel core onde privato, inerme,
159 (Memorando ardimento) in su la scena
160 Mosse guerra a' tiranni: almen si dia
161 Questa misera guerra
162 E questo vano campo a l'ire inferme
163 Del mondo. Ei primo e sol dentro a l'arena
164 Scese, e nullo il seguì, chè l'ozio e 'l brutto
165 Silenzio or preme a i nostri innanzi a tutto.

166     Disdegnando e fremendo, immacolata
167 Trasse la vita intera,
168 E morte lo scampò dal veder peggio.
169 Vittorio mio, questa per te non era
170 Età nè suolo. Altri anni ed altro seggio
171 Conviene a gli alti ingegni. Or di riposo
172 Paghi viviamo, e scorti
173 Da mediocrità: sceso il sapiente
174 E salita è la turba a un sol confine,
175 Che 'l mondo agguaglia. O scopritor famoso,
176 Segui; risveglia i morti,
177 Poi che dormono i vivi; arma le spente
178 Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine
179 Questo secol di fango o vita agogni
180 E sorga ad atti illustri, o si vergogni.