F31 XX. ‖ LE RICORDANZE. p. 141

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94 Consolarmi non so del mio destino.
95 E quando pur questa invocata morte
96 Sarammi accanto, e fia venuto il fine
97 De la sventura mia; quando la terra
98 Mi fia straniera valle, e dal mio sguardo
99 Fuggirà l’avvenir; di voi per certo
100 Risovverrammi; e quella imago ancora
101 Sospirar mi farà, farammi acerbo
102 L’esser vissuto indarno, e la dolcezza
103 Del dì fatal tempererà d’affanno.
104     E già nel primo giovanil tumulto
105 Di contenti, d’angosce e di desio,
106 Morte chiamai più volte, e lungamente
107 Mi sedetti colà su la fontana
108 Pensoso di cessar dentro quell’acque
109 La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco
110 Malor, condotto de la vita in forse,
111 Piansi la bella giovanezza, e il fiore
112 De’ miei poveri dì, che sì per tempo
113 Cadeva: e spesso a l'ore tarde, assiso
114 Sul conscio letto, dolorosamente
115 A la fioca lucerna poetando,
116 Lamentai co’ silenzi e con la notte
117 Il fuggitivo spirto, ed a me stesso
118 In sul languir cantai funereo canto.