M17 Inno a Nettuno d'incerto autore p. 16

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Veggasi più sopra nella nota 6 il passo di Servio e altresì il li-
bro XXIII della Iliade, verso 345 e seguente. Parmi non s’ap-
pongano Servio e gli altri interpreti che spiegando il verso 691
del settimo della Eneide:

      = At Messapus equum domitor, Neptunia proles =,

dicono avere il poeta chiamato Messapo, prole di Nettuno, per-
chè egli era venuto per mare in Italia: spiegazione assai stirac-
chiata: e penso che Virgilio medesimo spieghi ottimamente la
seconda parte del verso colla prima, in cui chiama Messapo, do-
mator di cavalli, qualità, per cagione della quale,se non erro,
egli lo fa poi figlio di Nettuno. E notisi come nella Eneide Mes-
sapo non è mai detto figlio di Nettuno, che non sia chiamato
altresì domatore di cavalli o in altra simil guisa: onde nel libro
IX si ripete tutto intero il verso citato, nel duodecimo esso tro-
vasi pure quasi intero, mutato solo l’At in Et, e nel decimo si
legge:

                                  = Subit et Neptunia proles
            Insignis Messapus equis =.

    (8)   Salve, equestre Nettuno.

    I Greci davano spesso a Nettuno il nome d’Ἵππιος = Eque-
stre =, del quale, come della sentenza di quelli che reputavano
Nettuno essere stato il primo domatore de’ cavalli ed avere inse-
gnata l’arte del cavalcare, fa menzione Diodoro nel libro V,
capo XV della Biblioteca. Aristofane nelle Nubi, atto I, scena I,
fa giurare Fidippide per Nettuno equestre. Fuori di Atene in un
luogo detto Colono avea un tempio di Nettuno Equestre, ricor-
dato da Tucidide nel libro VIII, da Arpocrazione, alla voce
Κολωνίτασ, e dall’antico Comentatore di Sofocle nell’argomento
dell’Edipo Colonese e nelle note a quella tragedia. Pausania,
parlando del Colono, rammenta l’altare di Nettuno Equestre.

    (9)   O Libia chiomi-bella.

    Mosco, Idillio II, verso 36 e seguenti:

            Αὐτὴ δὲ χρύσεον τάλαρον φέρεν Εὐρώπεια
            Θηητόν, μέγα θαῦμα, μέγαν πόνον Ἡφαίστοιο,
            Ὃν Λιβύη πόρε δῶρον ὅτ᾽ ἐς λέχος Ἐννοσιγαίου
            Ηἴεν

                                    = Europa aveva
            Aureo panier bellissimo, ammirando,
            Grand’opra di Vulcan che a Libia in dono
            Il diede allor quand’ella di Nettuno
            Lo Scoti-terra al talamo recossi =.

Veggasi Apollodoro, Biblioteca libro II.