M17 Inno a Nettuno d'incerto autore p. 18

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    (16)                       O Chione.

  Si vegga più sopra la nota 10.

    (17)                                                  Od Olbia.

  Stefano il Geografo, alla voce Ἀστακός: Ἀστακός, πόλις Βιθυνίας,
ἀπὸ Ἀστακοῦ τοῦ Ποσειδῶνος καὶ νύμφης Ὀλβίας = Astaco, città di Bitinia,
così detta da Astaco figlio di Nettuno e della ninfa Olbia =.

    (18) O l’Eolide Canace.

  Può vedersi l’Inno a Cerere di Callimaco.

    (19)                                O Toosa
             Dal vago piede.

  Omero, Odissea libro I, verso 68 e seguenti:

            Ἀλλὰ Ποσειδάων γαιήοχος ἀσκελὲς αἰὲν
            Κύκλωπος κεχόλωται, ὃν ὀφθαλμοῦ ἀλάωσεν,
            Ἀντίθεον Πολύφημον ὅου κράτος ἐστὶ μέγιστον
            Πᾶσι Κυκλώπεσσι. Θόωσα δέ μιν τέκε νύμφη,
            Φόρνθκος τυγάτηρ ἁλὸς ἀτρυγέτοιο μέδοντος,
            Ἐν σπέσσι γλαφυροῖσι Ποσειδάωνι μιγεῖσα
         = Ma Nettun che la terra intorno aggira,
            Di terribile sdegno è sempre acceso
            Per lo Ciclope ch’ei de l’occhio ha privo,
            Per Polifemo a nume ugual, che avanza
            Tutti i Ciclopi in gagliardia. La ninfa
            Toosa partorillo, a cui fu padre
            Forcine, un Dio de l’infecondo mare,
            A Nettuno commista in cavi spechi =.

    (20)                                                 O la Telchine Alìa.

  Diodoro, Biblioteca libro V, capo 13: Ποσειδῶνα δὲ (φασὶν)
ἀνδρωθέντα ἐρασθῆναι τῆς τῶν Τελχίνων ἀδελφῆς Ἁλίας, καὶ μιχθέντα ταύτη, γεννῆσαι
θυγατέρα ῾Πόδον ἀφ᾽ ἧς τήν νῆσον ὠνομάσθαι = Dicono che Nettuno fatto
adulto, innamorossi di Alia, sorella dei Telchini, e avuto a fare
seco lei, generonne una figlia chiamata Rodo, dalla quale vo-
gliono che l’Isola abbia tratto il nome =. Telchini appellavansi,
come è fama, gli antichissimi abitatori di Rodi.

    (21) Od Amimone candida.

  Una delle Danaidi. Si vedano gli scrittori di favole, e più
sopra la nota 10.