SI17 Inno a Nettuno d'incerto autore p. 17

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    (31) E Polifemo a nume egual.

  Può vedersi più sopra la nota 19.

    (32) Polifemo de l’occhio il saggio Ulisse
              In Trinacria fe’ cieco.

  Omero, Odissea libro IX.

    (33)                                  Eumolpo spense
            In Attica Eretteo; ma ben vendetta
            Tu ne prendesti, o Scoti-terra, e morto
            Lui con un colpo del tridente, al suolo
            La casa ne gettasti.

  Igino, favola 46, narra la cosa un poco altramente. Ecco le
sue parole: = Eumolpus Neptuni filius, Athenas venit oppugnaturus,
quod patris sui terram Atticam fuisse diceret. Is victus cum exercitu,
cum esset ab Atheniensibus interfectus, Neptunus, ne filii sui morte
Erechtheus laetaretur, expostulavit ut ejus filia Neptuno immolaretur.
Itaque Otionia filia cum esset immolata, ceterae, fide data, se ipsae
interfecerunt: ipse Erechtheus, Neptuni rogatu, fulmine est ictus =.
Euripide però nello Jone è d’accordo col nostro poeta. Dice
Creusa di Eretteo suo padre:

                Πληγαὶ τριαίνης ποντίου σφ᾽ ἀπώλεσαν
                                                    = Da’ colpi
                Del marino tridente egli fu morto =.

  Apollodoro non disegna il genere di morte onde perì Eretteo,
ma dice, come l’autore di quest’Inno, che Nettuno rovinò an-
che la sua casa.

    (34)                                         E Marte istesso
            Impunemente non t’uccise il figlio
            Alirrozio leggiadro.

  Pausania, libro I: Ἔστι δὲ ἐν αὐτῷ κρήνη παρ᾽ ᾗλέγουσι Ποσειδῶνος παῖδα
Ἁλιῤῥότιον, θυγατέρα Ἄρεως Ἀλκίππην αἰσχύναντα, ἀποθανεῖν ὑπὸ Ἄρεως = Quivi
ha una fonte presso cui dicono che Marte uccidesse Alirrozio fi-
glio di Nettuno, il quale avea violata la sua figlia Alcippe =.

    (35)                                         I numi tutti
            Lui concordi dannar.

Aristide, Orazione Panatenaica: Λαγχάνει Ποσειδῶν Ἄρει τὴν ὑπὲρ
τοῦ παιδὸς καὶ νικᾷ ἐν ἅπασι τοῖς Θεοῖς. Καὶ τὴν ἐπωνυμίαν ὁ τόπος (ὁ Ἄρειος πάγος)
Λαμβάνει τὴν σὐτὴν = Muove lite Nettuno a Marte per cagione del
proprio figlio e la vince co’ voti di tutti gli Dei; e da questo