B26 LA SERA DEL GIORNO FESTIVO ‖ IDILLIO II p. 8

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LA SERA DEL GIORNO FESTIVO.
IDILLIO II


1 Dolce e chiara è la notte e senza vento,
2 E queta in mezzo a gli orti e in cima a i tetti
3 La luna si riposa, e le montagne
4 Si discopron da lungi. O donna mia,
5 Già tace ogni sentiero, e pei balconi
6 Rara traluce la notturna lampa:
7 Tu dormi, chè t’accolse agevol sonno
8 Ne le tue chete stanze; e non ti morde
9 Cura nessuna; e già non pensi o stimi
10 Quanta piaga m’apristi in mezzo al petto.
11 Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
12 Appare in vista, a salutar m’affaccio,
13 E l’anticaNatura onnipossente,
14 Che mi fece a l'affanno. A te la speme
15 Nego, mi disse, anche la speme; e d’altro
16 Non brillin gli occhi tuoi fuor che di pianto.
17 Questo dì fu solenne: or da’ trastulli
18 Prendi riposo; e forse ti rimembra
19 In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti
20 Piacquero a te: non io certo giammai
21 Ti ricorro al pensiero Intanto io chieggo